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Carnevale di Palazzolo Acreide

Aggiunto da Caterina Doddis

Palazzolo Acreide (SR)
  • Prezzo: Festa
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Edizione 2014. Festa di Carnevale a Palazzolo Acreide (Siracusa), Sagra della salsiccia e delle degustazioni gastronomiche. Sfilate di carri allegorici, la partecipazione delle caratteristiche maschere siracusane come per esempio i “Cuturri”. Non mancano i vari veglioni e le grandi abbuffate a base dei cosiddetti “Cavatieddi“, un tipo di pasta condita con il sugo di maiale, la salsiccia ed il crostino di trota.Sabato 1 marzo in Piazza del Popolo -Corso Vittorio Emanuele- Via San Sebastiano – Piazza Pretura , si svolge la Sagra della Salsiccia e delle degustazioni gastronomiche .Domenica 2 marzo una giornata alla scoperta di uno dei carnevali più antichi si sicilia. Palazzolo è anche patrimonio dell’umanità per cui prima di immergersi tra gli stand gastronomici e i carri del carnevale è un’ottima occasione per fare una visita guidata all’antico Teatro Greco alla Strada Romana e alle splendide chiese del Paese.Qui il carnevale è all’insegna della spontaneità e della partecipazione totale da parte di tutti i cittadini che, con impegno e coinvolgimento, contribuiscono alla riuscita dell’unica rappresentazione, nel suo genere, in tutta la provincia, non mancano una ricca serie di eventi collaterali.Il carnevale di Palazzolo ha origini molto antiche, da un antichissima e singolare processione che si svolgeva a Palazzolo in occasione della festa della Madonna Odigitria, caratterizzata da un corteo di donne in maschera coperte da un ampio manto e perciò dette ‘ntuppatedde’, che irrompevano in mezzo alla processione sconvolgendola con il loro procedere a passo di musiche trascinanti e a ritmi di danza incalzanti. Nei primi del ‘900 erano gli artigiani a fare la manifestazione, erano loro che allestivano i “pupi” che venivano portati in giro per le vie del paese su dei carretti.Nel dopoguerra, in particolare intorno agli anni sessanta, è iniziata la grande stagione di Turi Rizza: una persona di estro eccezionale, realizzava i carri e le maschere; ogni anno impersonava un personaggio diverso, prendendo di mira personaggi della politica locale, della società civile, del clero ma anche semplici cittadini. Dopo di lui, negli anni ottanta si sono avute delle innovazioni grazie a Vincenzo Guglielmino, “u scinziatu”, che ha introdotto nuove tecniche: la fattura è divenuta più raffinata, i pupazzi sono diventati di grandi dimensioni e sono stati introdotti nuovi movimenti meccanici. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 il carnevale ha attraversato un momento di crisi. Nei primi anni ottanta, sempre nel quartiere di San Paolo si realizzò il primo veglione. Nacque l’entusiasmo di vestirsi in maschera, usanza fino a quel momento vissuta solo dai giovani. Negli anni successivi i veglioni diventarono due, un secondo veniva allestito davanti la villa comunale, tutto ciò per oltre un decennio.

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