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Sagra del Tataratà a Casteltermini

Aggiunto da Caterina Doddis

Casteltermini (AG)
  • Prezzo: Festa
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A Casteltermini Edizione 2014 Festa di S.Croce Sagra del Tataratà, riflesso della dominazione araba-musulmana in Sicilia, danza spettacolare travolgente che viene eseguita da duellanti armati di vere spade. Folclore unico nel suo genere, certamente uno dei più antichi nel mondo. La quarta domenica di maggio.

La leggenda vuole che prima della fondazione di Casteltermini delle vacche si allontanavano e si inginocchiavano sempre nello stesso punto. Il custode di esse, sorpreso dal fenomeno, cominciò a scavare e con grande meraviglia venne alla luce una Croce lignea, risalente al 70 d.C. Fù subito costruito un Eremo per custodirla. Nel 1629, con la fondazione del paese, le varie corporazioni paesane (i cosiddetti Ceti) organizzarono la nuova festa. Sontuose cavalcate, bande musicali, corte storici, processioni, festeggiamenti e tanto altro rendono ricca e vivace la Sagra. Spettacolare il gruppo folkloristico del  Tataratà, danza spettacolare travolgente che viene eseguita da duellanti armati di vere spade. Folclore unico nel suo genere, certamente uno dei più antichi nel mondo.

I festeggiamenti hanno inizio il venerdì sera quando i rappresentanti della Real Maestranza guidano l’antico carroccio decorato con fiori fino all’Eremo di Santa Croce per prendere in consegna la copia della grande croce. I rappresentanti dei ceti sfilano indossando splendidi costumi secenteschi su cavalli bardati con gualdrappe multicolori di velluto, a cavallo anche numerose amazzoni e ancora uno stallone al centro deicorteo che si ferma in piazza Duomo. E qui avviene la famosa danza-battaglia dei Tataratà, le cui origini sono antiche ed oscure. La maggior parte degli studiosi ricollega il rito alle prime processioni della  Santa Croce a cui avrebbero partecipato Arabi convertiti eseguendo danze con le sciabole al suono di un tamburo. Esistono, invece, pareri discordanti sul significato della sciabolata stessa che viene interpretata sia come battaglia tra musulmani e cristiani sia come allegoria della pacifica convivenza delle due etnie sotto il dominio normanno. Durante la festa dei Tataratà in gruppo di ragazzi interamente vestiti di bianco alla maniera arabasi esibisce in un “duello” a colpi di poderose spade di ferro. I giovani, abilissimi, eseguono una serie di figure spettacolari disponendosi ora a cerchio, ora a coppie ed ingaggiando quella che a tratti sembra una battaglia ed una danza. I frenetici colpi di spada ed i saltelli seguono il ritmo incessante di un tamburo da cui il nome onomatopeico della festa.

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